Al contrario, esiste una vera e propria “ricetta” della Digitalizzazione: la Big Picture si compone, infatti, di una serie di “ingredienti” – le singole soluzioni – che devono essere opportunamente combinati, secondo la propria ricetta che va “preparata” avendo ben chiaro il risultato finale che l’organizzazione intende raggiungere.
Gli ingredienti sono costituiti non solo dalle tecnologie che si vogliono introdurre: fondamentale è la presenza del Commitment di tutte le funzioni aziendali – compreso il vertice dell’organizzazione – e soprattutto una corretta gestione del cambiamento (Change Management). Definita quindi la ricetta e i suoi ingredienti, occorre poi rivolgere il focus all’interno dell’organizzazione, per effettuare un Assessment sugli elementi di cui già effettivamente si dispone e una Gap Analysis per individuare lo scostamento dall’obiettivo (ciò che manca).
Bisogna ricordare che “digitalizzare”, però, non significa “standardizzare”: è necessario lasciare spazio a possibili variazioni nei processi, che consentano alle persone di lavorare per eccezioni e portare il loro contributo a maggior valore aggiunto per tutta l’azienda. Le soluzioni per la digitalizzazione dei processi devono infatti consentire alle persone di aumentare le proprie competenze ed esperienze, eliminando tutte quelle attività che una macchina (sia essa un database distribuito, una rete di sensori, un sistema informativo, un’intelligenza artificiale, etc.) può fare meglio e con meno errori.
L’obiettivo ultimo è quello di sfruttare le tecnologie digitali per “aumentare” le competenze e le capacità delle persone, combattendo sul mercato insieme alle macchine e non contro di esse.